Casa Berra

A pochi metri dall’abbazia di Santa Maria Rossa (1140) raccolta in un’aura d’intima religiosità, Casa Berra è un palazzo che misura il tempo, scandito da voci, dal suono dei passi, un piccolo cosmo in cui le travi fanno sentire il legno un componente di famiglia. È storia incisa nel lento fluire d’età, la sua bellezza, risalente al XV secolo, imprime una grazia delicata e misteriosa.

Nel puro presente, la Casa, le ville che la circondavano, il brulicare di un lontanissimo mondo, il Naviglio della Martesana che fecondava i terreni dove s’intersecavano e vi si rivolgevano sentimenti, richiami di persone e paesaggi, rappresentano la vita che prende luce da altre vite. La vita, sosteneva Kierkegaard, punge più intensa quando la si guarda in un giro a ritroso dello sguardo, anche se agìta con l’occhio acceso sempre avanti - verso qualcosa che evoca l’impossibile.

La storia acquista realtà, ci lega ad un destino, a quel trascolare segreto delle cose che ora ha il nitido profilo della nuova anima. Le trasformazioni dei secoli non hanno sgraziato la seduzione a viverla, Casa
Berra incarna “la nuova contemporaneità” e la consapevolezza del valore dell’Arte, corrisposta continuamente dalla passione dell’ASSOCIAZIONE CULTURALE CASA BERRA.


Arte in condominio

Per considerare i quartieri urbani parte integrante della cultura.

Gli Artisti:


Clara Brasca

Iurij Tilman
 
Marcello Pietrantoni

Paolo Schiavocampo

Benedetto Pietrogrande

Maurizio Aprea
 
Gaetano Orazio

Nise Gerbino

Marco Ceriani

Luca Ciammarughi

Ennio Ghilardi

Luciano Molinari

Alberto Cane

Laura Benaglia

Mario Nava

Elena Mezzadra

Renato Marcialis

Riccardo Marcialis

Gianni Santilio

Paolo Schiavocampo è nato a Palermo nel 1924, si trasferisce a Milano nel 1948.

Studia architettura a Roma e Milano. La sua formazione artistica si è si è arricchita

frequentando le Accademie di Venezia e di Milano insieme a Manzù.

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Ombre dell’Ombra
Ci sono le ombre: ritagli oscuri generati dal frapporsi di corpi alla luce;
luoghi d’ affezione, e talvolta d’intesa cromatica, per la pittura occidentale che d’altra parte, secondo un aneddoto di Plinio il Vecchio fatto proprio dal Vasari, nasce quando l’uomo delinea per la prima volta il contorno della sua sagoma buio proiettata su di un muro; materie prime del linguaggio fotografico e di quello cinematografico.

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