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I dialoghi di Armando Torno

Categories: Conference, Portraits Hits: 4607 Last Updated: Lunedì, 29 Aprile 2024 12:15

Armando Torno intervista Helena "Cannelle" Viranin
Una DONNA: un'infinita speranza Helena "Cannelle" Viranin la ragazza straordinaria che Pippo Baudo presentò al Festival di San Remo

Tra gli ospiti di Armando Torno, l’apostrofo è su una figura di donna che ha saputo innalzarsi sopra il fragore del mondo dello spettacolo e farsi voce d’anima. Helena “Cannelle” Viranin, presentata al Festival di Sanremo da Pippo Baudo nel 1994, proprio in vetta al successo ha disvelato un’idea di sé tutta diversa.

Con la sua conversione spirituale volta ad assaporare la vita dal di dentro, ci convoca al coraggio, a essere dalla parte del vero luogo dell’esistenza, opposta all’artificiosità del mondo-immagine. La sua figura, sebbene filtrata dallo schermo del video, ci rimanda un grande raggio che fa entrare da un profondo cammino.

Il maestro indiano dello yoga, Patañjali, recita:

“Pura e isolata, l’anima viene a consistere unicamente della sua propria luce.”

Patrizia Trimboli, Di Helena:

La prima volta che ho sentito la sua voce confesso: si è acceso un fuoco nel cuore, scintille di bellezza illuminavano di senso ogni sillaba. Era come se avvertissi il piacere di un rinascere continuo, e, in lontani attimi, la fibra viva della pura energia della Natura; le parole parevano disfarsi del superfluo: erano memoria. Un desiderio d’albe - il suo, d’essere voce d’una forza liberatrice nella terra muta della speranza.

Davanti a me: una vita, un amoroso abbraccio alla campagna.

Percepivo quanto fosse grande la gioia del frutto, la pagina non scritta della saggezza del coltivare - a un livello più alto: oltrepassando ogni dolore, generando il domani.

Senza alcuna pretesa di una verità esaustiva, evocava in me scenari di vita vissuta e un atto profondo della mente capace di rinsaldare il senso e la fiducia, irriducibile al pensiero astratto o a un pensiero troppo raziocinante. 

Di Helena accolgo la meraviglia.

Mi riporta a una poesia di una grande poetessa: Emily Dickinson

È come la luce –
una gioia senza forma –è come l’ape –
una melodia – senza data – 
è come i boschi –
privata – come la brezza –
inarticolata – eppure scuote
gli alberi più orgogliosi – 

è come il mattino –
al meglio – quando è finito –
e gli orologi eterni –
suonano – la mezza!

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Armando Torno si confronta con Francesco Vitucci: il giallo, il thriller, nella letteratura giapponese. “Ciak! Si gira!”

Andar per amore
Per chi è in viaggio, il Giappone, è il paese venturo. Tra le cose che si desidera portare non può mancare un libro: “Il giapponese per viaggiatori…” Attenti! Il percorso svela il nostro io labile – come intuisce Nietzsche – potremmo scoprire un altro noi che ci cammina al fianco, uno stadio del nostro essere più dotato, o come indicato da Borges: “un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. 

Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, di isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”.

Ogni cammino implica una frontiera da oltrepassare, e quando il qui e il là si confondono così che i due paesi sono la terra dove noi stiamo, su tutti gli orizzonti si appoggia il cielo, una luce ci accende, e un altro azzurro si gonfia: il mare. 

Francesco Vitucci è docente di Filologia Giapponese e Lingua - Linguistica Giapponese (Università di Bologna - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne – Lilec). 

Armando Torno, già Direttore delle pagine del “Corriere della Sera”, è giornalista, conduttore radiofonico e saggista.

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Intervista al Prof. Alberto Frigo

Il prof. Alberto Frigo, studioso di Filosofia e Storia dell’Arte, in dialogo con il giornalista Armando Torno, avvierà una riflessione su Blaise Pascal, nato 400 anni fa.

Di fronte al nichilismo, alla cedevolezza al buio, Pascal penetra quello spazio segreto della ferita dell’uomo, e non può tacere il senso forte di un inconscio cercare, con una concisa espressione ne lascia trapelare la vastità: “mi spaventa il silenzio eterno di quegli spazi infiniti”.

I “frammenti” che compongono l’opera “Pensieri” non sono frutto di pensieri disgiunti l’uno dall’altro, dal momento in cui ciascuno ha cominciato a incanalarsi in una intelligenza d’insieme.

“Morale” può significare: costume, descrizione, conoscenza, ma anche comandamento divino, il grande quesito è come integrare un senso “vigoroso” della vita e un senso “fragile”, due estremi. Per quanto si possa studiare Pascal, forse, come suggerisce Sante Beuve, bisogna “limitarsi allo spettacolo della lotta morale, della tempesta e di quella passione ch’egli sente per il bene e per una felicità degna.”

Una fortissima corrente di fascinazione passa attraverso la nota proposizione: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”.

L’apologetica pascaliana distingue cuore e ragione, ma allo stesso tempo riconosce al cuore una sua intelligenza, non come difesa dell’irrazionalità. Il cuore non è il sentimento, ma la facoltà che avverte i principi e intuisce l’ordine.

T S. Eliot:
“Pascal non fu teologo, e nel campo della teologia dogmatica dovette ricorrere ai suoi consiglieri spirituali. Egli non fu nemmeno un filosofo sistematico. Fu un uomo dotato d’immenso genio per la scienza e allo stesso tempo fu naturalmente psicologo e moralista. E poiché era grande artista nelle lettere, il suo libro sarebbe stato anche la sua autobiografia spirituale: il suo stile, libero da ogni idiosincrasia riduttiva, era tuttavia assai personale. Fu soprattutto un uomo di forti passioni, e la sua passione intellettuale per la verità era rafforzata da una appassionata insoddisfazione per la vita umana, qualora non fosse possibile trovarne una spiegazione spirituale.”

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Intervista al Prof. Pierantonio Frare

Il “filo rosso” che ci lega, oggi, è l’intervista al Prof. Pierantonio Frare, ordinario di Letteratura all’Università Cattolica, in merito all’incontro che si terrà in Duomo, a Milano, volto a celebrare Alessandro Manzoni a centocinquant’anni dalla sua morte.

Un grande scrittore, Alessandro Manzoni, “in cerca di una lingua”.

Recita Giacomo Leopardi (1827):

“Trista condizione di un vero letterato in Italia.
Gli bisogna fare all’Italia una lingua moderna.”

Attento alle scelte lessicali e all’efficacia delle metafore, Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi, scrive: “Un calpestio affrettato di sandali e un rumore di tonaca sbattuta somigliante a quello che fanno in una vela i soffi ripetuti del vento, annunziarono il padre Cristoforo” - sembra quasi di percepire il suono e il soffio di una vita fino al limite del suo anelare, e di una speranza che ci avvolge al di sopra delle miserie umane. Manzoni rivela gli endecasillabi nascosti nella prosa del romanzo, quando parla, ad esempio, della casa di un nobiluomo e c’è “un muoversi librato di gorgiere”.

I motivi ispiratori di uno scrittore sono decisivi, scrive Natalino Sapegno: “in ogni momento della sua opera di artista, ha manifestato il più profondo rispetto per la personalità umana, sentendo, con scrupolo quasi religioso, quanto di divino e di eterno in ogni creatura Dio abbia infuso. Da questo sentimento deriva la partecipazione del Manzoni alla sofferenza dei suoi personaggi sottoposti alle offese dei violenti, e quindi la commozione che tante pagine manzoniane esercitano sul lettore.”

Ma, ascoltiamo l’intervista diretta dal noto giornalista e scrittore Armando Torno al Prof. Pierantonio Frare.

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Intervista all'Editore Gerardo Mastrullo - de La Vita Felice

Aleggia, ancora prima della nascita della casa editrice La Vita Felice - nel 1992, l’incontro con Alda Merini, il cui talento espressivo vistosamente naturale perdura nel tempo, l’angelo del silenzio e del grido – come Giovanni Raboni l’aveva poeticamente distinta.

In Gerardo Mastrullo, sin dalle prime fasi della sua esperienza di editore, affiora l’ostinata ricerca di un’editoria elegante, il cui fascino si incentra sulla cura dei volumi, congiuntamente alla necessità di riaffermare la bellezza e dare parola a significati ulteriori. Il tributo di Alda Merini, che emerge in Terra Santa, già edita nell’84, è, rischiosamente, essere un passo avanti rispetto alla propria contemporaneità.

Grande tenacia e veridico fautore di sé stesso, Gerardo Mastrullo ha conseguito 31 anni di attività editoriale, facendo parlare voci che esplorano labirinti centrali e più oscuri della vita, noi – “del tutto ignari della nostra esistenza” (Alda Merini).

L’intervista è diretta dal giornalista Armando Torno, già responsabile delle pagine del “Corriere della Sera” e fondatore della Domenica del Sole24Ore.

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Intervista al Prof. Giuseppe Parlato

La contemporaneità scorge un mondo sempre più interconnesso e policentrico. I processi culturali, come i cambiamenti sociali, sono collusi alle dinamiche geopolitiche, geoeconomiche.
Cosa ci insegna la marcia su Roma?

La civiltà e maturità di un popolo si misurano con la capacità di fare proprio l’interesse dell’altro e di essere disposto ad un sacrificio per non cadere nell’abisso di un sistema regressivo, un vero oltraggio a un sistema di valori in cui identificarci.

Ne I DIALOGHI DI ARMANDO TORNO, ascolteremo la voce del Prof. Giuseppe Parlato, ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, della quale è stato Preside e Rettore.

Potete utilizzare la chat sottostante, per le domande, o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Intervista al Prof. Giovanni Iudica

Ad alimentare questa tessitura di conoscenze e ampiezza di orizzonti, abbiamo con noi il noto Prof. Giovanni Iudica, una figura accademica significativa in materia di Diritto privato, presso l’Università Bocconi di Milano, e membro, tra le altre attività, dell’ELI – European Law Institute.

Ad intervistarlo: il Dr Armando Torno, noto giornalista, scrittore, già responsabile delle pagine del “Corriere della Sera” e fondatore della Domenica del “Sole24ORE”. 
Venerdì 16 settembre 2022, alle ore 18:30

Intervista a Matteo Luteriani

Per una visione editoriale più vasta, abbiamo privilegiato la figura di Matteo Luteriani, fondatore della LUNI EDITRICE,

distinta per le opere multiformi e ampie di orientalistica, filosofia, pedagogia, storia e per la presenza di altre preziose e più tradizionali collane. Giornalista e Maestro di arti marziali, ha assunto grande prestigio negli approfondimenti sulle civiltà orientali.

Colpirà la già marcata passione, l’affabilità e la naturalezza di Matteo Luteriani, nell’incontro con il giornalista Armando Torno, venerdì 6 maggio alle ore 18:30.



Siamo pronti ad offrire una conversazione aperta, potete utilizzare la chat sottostante, per le domande, o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Intervista a Marco Vannini

Una grande scrittura quella del giornalista Armando Torno, che qui, sulla piattaforma internazionale La Terza Via, intervisterà lo studioso Marco Vannini, curatore italiano dell’intera opera, tedesca e latina, di Meister Eckhart.

Si vuole offrire l’opportunità di dialogare in diretta streaming con pensatori che abitano molte pagine della nostra contemporaneità.

Il pubblico potrà utilizzare la chat sottostante per porre domande o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Patrizia Trimboli

Patrizia Trimboli

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