preceduto dalla cantata “Giusti Numi che il ciel reggete” tratto dalla Didone abbandonata di Niccolò Jommelli.
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l’appuntamento della Stagione Lirica 2021 della Fondazione Arena di Verona nel Teatro Filarmonico.
I volti delle sculture di Vincenzo Balena entrano in continuità con l'Opera e ne accrescono il significato.
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La collaborazione creativa realizzata dal regista Stefano Monti con l’artista Vincenzo Balena coglie diversi momenti storici. L’impostazione compositiva dello scultore mostra la capacità dinamica delle opere di convergere verso il centro del dramma, restituendo il movimento di senso che caratterizza la regia di Monti e la sua poetica.
Raffinato interprete dei segnali precursori, esecutore di sculture di estrema minuzia, Balena inizia la cooperazione con Monti, insieme alla compagnia del Teatro del Buratto - su progetto di Jolanda Cappi, testi del poeta Maurizio Cucchi, musiche di Carlo Cialdo Capelli. Un grandissimo numero di persone si accosterà allo spettacolo: Nel tempo che non è più e che non è ancora, in scena al Teatro Verdi di Milano.
Entrambi sono alle prese con le proprie scelte, con uno sguardo sempre innovativo, che li ha portati a spaziare, fisicamente o mentalmente in una pluralità di linguaggi, attraversare continenti, edificare ponti culturali, presupposto per un rinnovato incontro ricco di successi. Passeranno trentacinque anni per ridare vita a un nuovo disegno scenico, questa volta insieme a Monique Arnaud.
L’Orpheus di Stravinskij rivelerà la maestria del loro impegno. Seguirà, nel 2015, il Nabucco di Giuseppe Verdi al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, e, nel 2016, Schwanengesang / Il Canto del Cigno - 1957 un ciclo di 14 Lieder composti da Franz Schubert nel 1828 - anno della sua morte. Lieder & Lieder 11 - Chiostro Di San Nicolò - Spoleto (Pg).
L’affascinante intesa approda, nel 2021, al Teatro Filarmonico per la Fondazione Arena di Verona, nella costruzione scenografica della Dido and Æneas di Henry Purcell, preceduta dalla cantata “Giusti Numi che il ciel reggete”, tratta dalla Didone abbandonata di Niccolò Jommelli, con la qualità scultorea di opere più complesse.
Patrizia Trimboli
Il consenso fotografico ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona.